La misma raza / Fabrizio Bernini

VERSIÓN DE GUILLERMO FERNÁNDEZ

Esta tierra resuella cansada, por los puñetazos
del aire. Toda tierra respira, se oye en todas partes.
Hay gente que crece en sitios más sofocantes: asfalto, cemento,
plástico en la boca y en los dientes. Hay que oír también
el jadeo ahogado de esa tierra, estrangulado en la desembocadura.
Ciertas florecitas rompen el alquitrán y buscan la luz.
El aire también acaricia el chapopote. Hasta las bestias vivirían
en la ciudad si sólo encontraran alimento.
¿Se diferencian de nosotros, que sabemos comprar y comer?
¿Es distinta la tierra de la cual escapamos?
Cuando estamos distraídos, mantiene ese aliento
duro; como bestias, volvemos a casa por la noche.

 

LA STESSA RAZZA

Questa terra ha un respiro pesante, fatto col pugno / dell’aria. Ogni terra è un fiato, in ogni luogo si sente. / C’è gente che cresce in posti più soffocati: asfalto, cemento, / plastica in bocca e tra i denti. Anche quella è una terra / da ascoltare nel suo ansito strozzato, intoppato alla foce. / Certi piccoli fiori spaccano il catrame e sono alla luce. / Anche l’aria carezza il bitume. Perfino le bestie vivrebbero / in città; basterebbe che trovassero il cibo. / È diverso da noi che sappiamo comprare e mangiare? / È diversa la terra dalla quale scappiamo? / Nei momenti che siamo distratti tiene ancora quell’alito / duro; come bestie, torniamo a casa di sera.

 

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